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Negli ultimi anni sono stati compiuti progressi importanti come nuove normative, modelli educativi più flessibili, tecnologie al servizio della didattica, ma l’inclusione scolastica è un percorso fatto di:
· scelte quotidiane
· consapevolezza professionale
· strumenti adeguati
Essere davvero inclusivi non significa solo accogliere, ma anche progettare, adattare e intervenire con metodologie efficaci che permettano a ogni bambina e bambino di apprendere nel rispetto delle proprie caratteristiche.
Cosa si intende per didattica inclusiva
L’obiettivo di una didattica davvero inclusiva è quello di garantire pari opportunità di apprendimento e di sviluppo a tutti, a prescindere dalle caratteristiche individuali. Ma per poter parlare di inclusione scolastica oggi bisogna uscire dalla teoria e riconoscere i docenti come una componente attiva nel percorso di ogni alunno: un impegno collettivo che richiede collaborazione, dialogo e condivisione di competenze.
Per trasformare questi principi in una pratica quotidiana servono strumenti adatti, grande formazione e un lavoro di rete che unisca davvero scuola, genitori ed enti.
Tra le strategie educative più efficaci troviamo:
· Continuare a sensibilizzare studenti, famiglie e personale scolastico sui temi della disabilità, dei BES (Bisogni Educativi Speciali) e della diversità come risorsa.
· Collaborare attivamente con i Centri Territoriali di Supporto (CTS) e le realtà educative del territorio, per condividere buone pratiche e risorse operative.
· Applicare e aggiornare i modelli PEI, PDP e PAI, strumenti fondamentali per la personalizzazione della didattica.
· Integrare nello studio supporti didattici personalizzati, anche digitali, che rispondano alle diverse esigenze degli studenti e facilitino l’accesso al sapere.
In questo articolo approfondiamo l’ultimo punto, con un focus sugli strumenti compensativi utili per bambini e ragazzi BES e strumenti tecnologici che possono supportare il lavoro degli insegnanti.
Quali sono gli strumenti compensativi per BES?
Nella scuola di oggi, gli strumenti compensativi non sono semplici “aiuti”, ma veri e propri supporti che permettono agli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) di esprimere il proprio potenziale.
Ogni alunno è diverso, e proprio per questo è fondamentale scegliere lo strumento più adatto attraverso un’attenta osservazione didattica e una valutazione condivisa con il gruppo docenti e la famiglia. Ecco alcuni esempi:
· La lettura può essere supportata con l’utilizzo di un carattere ad alta leggibilità; un supporto fisico che isola la riga e permette di leggere senza perdere il segno. In molti casi si utilizzano strumenti di sintesi vocalica e software che aiutano nella creazione di mappe concettuali.
· Per facilitare la scrittura lo studente può utilizzare un registratore; con il supporto di pc e tablet può accedere a programmi di videoscrittura con correzione ortografica.
· Per problemi legati al calcolo linee dei numeri, tabelle e tavole pitagoriche sono tra gli strumenti a bassa tecnologia più utilizzati; mentre calcolatrici parlanti e software che aiutano nella scrittura delle operazioni sono tra gli strumenti più innovativi.
Strumenti tecnologici per insegnanti
L’inclusione scolastica passa anche attraverso gli strumenti giusti. Per gli insegnanti che ogni giorno affrontano la sfida di rispondere ai bisogni educativi di tutti gli alunni, è fondamentale poter contare su risorse pratiche, intuitive e flessibili.
Negli ultimi anni, le tecnologie educative si sono rivelate alleate preziose per personalizzare l'insegnamento, progettare percorsi individualizzati e monitorare i progressi degli alunni. Non si tratta solo di digitalizzare la didattica, ma di potenziare l’intervento educativo, rendendolo più centrato e sostenibile nel tempo.
Un modo pratico per valutare le competenze e per generare un piano personalizzato su misura per gli alunni può essere sicuramente l’utilizzo di software come Eduard. Questo supporto è pensato proprio per i docenti che devono progettare piani educativi diversi e individuali.
Questa tipologia di app, con l'aiuto di serious game e attività personalizzabili, permettono di osservare le competenze dei bambini, raccogliere dati e generare proposte didattiche su misura. In questo modo, l'insegnante può lavorare in modo più mirato e costruire piani educativi che rispecchiano le caratteristiche reali dello studente.
Un altro strumento utile per la gestione del lavoro quotidiano è dato da software come TED, che permettono di:
· Condividere dati e risultati con colleghi e specialisti esterni.
· Seguire nel tempo l’andamento dei progressi didattici.
· Accedere a suggerimenti pratici sulle metodologie e sui materiali da utilizzare in classe.
Questi strumenti non sostituiscono il ruolo del docente, ma lo accompagnano e lo rafforzano, contribuendo a rendere l’inclusione non solo un obiettivo teorico. La tecnologia, quando ben progettata, diventa così una risorsa al servizio dell’empatia educativa e della progettazione condivisa.
Conclusione
Costruire una scuola davvero inclusiva è una sfida che richiede impegno, competenze e collaborazione. Ma è anche un’opportunità: quella di offrire a ogni bambino – indipendentemente dalle sue difficoltà – un percorso di crescita sereno e ricco di stimoli. Le tecnologie educative, se usate in modo consapevole, rappresentano un valido alleato per insegnanti e famiglie.
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